Ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita: occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, bruciatura per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido.
Quando un uomo colpisce l’occhio del suo schiavo o della sua schiava e lo acceca, gli darà la libertà in compenso dell’occhio. Se fa cadere il dente del suo schiavo o della sua schiava, gli darà la libertà in compenso del dente. (Esodo 21, 23-27)
Hanno preso Bin Laden, giustizia è fatta, finalmente. Mi pare che tutti i popoli coinvolti in questi anni di terrorismo e guerre abbiano più che sanato il precetto biblico, iracheni e afgani in testa, anche per conto di altri. Adesso basta, lasciamo i più disgraziati a curare i loro dolori. Lasciamoli in pace e diamo una mano a chi chiede aiuto per la loro libertà. La loro libertà, non solo la nostra.
Quando un uomo colpisce l’occhio del suo schiavo o della sua schiava e lo acceca, gli darà la libertà in compenso dell’occhio. Se fa cadere il dente del suo schiavo o della sua schiava, gli darà la libertà in compenso del dente. (Esodo 21, 23-27)
A suo tempo (vedi l’Esodo citato sopra), oltre alla vendetta, per rimediare ad una ferita volontaria si dava la libertà allo schiavo. La libertà ad uno schiavo! Molto tempo fa.
E va bene.
Osama è morto.
Sia fatta la volontà di George. Dei repubblicani. Dei timorati.
E adesso? Si passa al ricercato numero 2 che, automaticamente, sarà in testa alla hit-parade come nuovo numero 1? In un vortice a forma di infinito?
Che sia vero, che sia falso, certo è che la gente continuerà a star male. A morire di fame.
A studiare nelle scuole della Jihad.
A fare violenza.