Stamattina, distribuendo volantini per il sì al referendum contro il nucleare, incrociavo lo sguardo della gente. Erano soprattutto donne quelle a cui mi rivolgevo perchè sono soprattutto le donne a frequentare il mercato. Distribuivo un appello scritto contro il nucleare ma ricordavo a voce che era un referendum per difendere anche l’acqua dalle speculazioni private. “Signora, mi raccomando: si ricordi domenica, vada a votare! Anche per l’acqua!”
Appena capivano di che cosa si trattava, le donne ricambiavano il mio appello con quello sguardo di sostegno tipico della loro peculiare capacità di solidarietà, che arricchisce la relazione, anche momentanea, di un surplus di comprensione e di empatia con chi ci sta davanti. Sarà che le donne fondano la loro esistenza sulla relazione con gli altri, ma sono loro a sostenere me:
“Per l’acqua? Figurati se non vado!” “Non vedo l’ora, vado per prima!”
“Certo che vado! Ho già un volantino, grazie!” ” Ah non preoccuparti che me lo ricordo di sicuro!”
Le donne sembrano già sapere: come fanno, mi chiedo? Ma le vie delle donne, si sa, sono infinite. E questo sostegno mi incoraggia ancora di più! Tornando al lavoro (il volantinaggio era un’ora buca tra due lezioni) decido di attaccare alcuni volantini col “Si’ ben evidente ai finestrini delle mia macchina dall’interno, così da “volantinare” anche mentre sono al lavoro, per coloro che passano davanti al parcheggio. Ne appendo tre, ben visibili, ai tre lati dell’auto. E’ per essere sicura di aver fatto il possibile. E’ per me ma è anche perchè lo devo alle siore del marcà che, ne sono certa, non mi deluderanno.