E’ domenica mattina e come sempre mi godo una tregua dai ritmi incalzanti del lavoro. Stamattina però è speciale, perchè so che ci sarà una manifestazione (si proprio qua e con la gente che conosco) contro le centrali in fase di costruzione o progettate nel territorio. Sappiamo tutti ormai di cosa si tratta. La mia curiosità è vedere come si svolgerà questa manifestazione. Verrà in piazza e in corteo la gente di questa area che sarà così pesantemente colpita dalla presenza delle molte centrali? Quante persone rinunceranno a messa/partita/lavaggio della macchina, insomma i riti secolari e religiosi del nostro amato Veneto? Saranno capaci gli organizzatori di dare una corretta natura alla protesta senza sfruttarne la bandiera per cercare visibilità a livello politico per il tale partito? Potrà un piccolo paese che è sempre stato obbligato a fare i conti con il maggiore (unico?) datore di lavoro della zona dire no e non essere vittima di un ricatto sui tagli agli ultimi posti di lavoro esistenti nell’area? Tutto questo pensavo andando in direzione di Fossalta.
Al raduno c’erano diverse persone, moltissime delle quali conosciute. Siamo sempre gli stessi, viene da dire. No, non solo, c’erano anche volti nuovi. Saranno state 300 persone? Forse di più. Non posso pensare che solo i presenti siano contrari alla concentrazione di centrali, qualcosa non torna. Però due cose mi saltavano agli occhi: non c’erano giovani e questo dispiace perchè le centrali riguardano loro più che la gente della mia età. Non c’era il paese che ha deciso di rispettare i voleri del “Conte”: nemmeno per la curiosità di vedere quanta gente stava camminando (un corteo da queste parti non si vede tutti i giorni). Nulla, nemmeno una finestra aperta e qualcuno a guardare. Il piccolo paese sembra proprio diviso in due, esattamente come succede a quello più grande. Una parte, sicuramente più piccola, prova ad avere delle opinioni e a manifestarle, l’altra si limita ad adattarsi a ciò che viene con un fatalismo degno dei paesi del terzo mondo. Anzi no: là qualcosa si sta muovendo.
E mi è venuto in mente proprio il meraviglioso fim di Ettore Scola: là tutta la popolazione di Roma andava al raduno organizzato dal partito fascista per la visita di Hitler a Mussolini. Là erano tutti indotti a scendere in piazza per partecipare ad una cosa in cui magari non credevano. Ora, invece, in un periodo di grande libertà, la gente è libera di non partecipare e non dire la propria opinione sulle scelte che la riguardano.
Abbiamo una cultura sbagliata, e cultura sbagliata produce ancora falsa cultura…
Purtroppo sono del parere che sarà molto difficile cambiare la testa alla gente, soprattutto con questi media, che propinano quotidianamente falsa cultura.
I giovani appunto (peraltro bravi ragazzi) sono il risultato di tutto questo vuoti, senza idee privi di ideali se non lo shopping.
Anche la religione non è consona, tutto il creato se ne sta andando a farsi benedire… e poi cosa rimane???? non mi dilungo altro per non tediare…
Comunque guardiamo sempre avanti… ByBy
Ci salverà, forse, la ricerca di senso che c’è in ognuno.
Ognuno che si salverà aiuterà gli altri, anche quelli che non ricercano nessun senso. Chi si salverà? E’ da tanto che se ne parla. Per esempio, già in Luca, 13, 23-27:
Un tale gli chiese: “Signore, sono pochi quelli che si salvano?”. Rispose: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d’iniquità!