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Prima decade di maggio 1981, Enrico Berlinguer tiene a Vicenza un comizio sul referendum indetto dal “Movimento per la vita” per abrogare alcuni articoli della legge 194 del 1978 sull’interruzione di gravidanza (aborto). Io allora, quando potevo, andavo ai suoi comizi. E questo era molto comodo, perché vicino ed in un ambiente accogliente come piazza dei Signori. Era anche un’occasione per trovarci coi nostri amici e compari vicentini. Ancor oggi ogni occasione è buona.
Alla fine del comizio serale ci siamo orientati in centro, cercando il posto più vicino per cenare. L’abbiamo trovato quasi subito, un ristorante ancora aperto sotto le dieci di sera, anche se non c’era nessun avventore. Prima di sederci a tavola, tutti in toilette. Io andai per ultimo. E quando mi stavo sciacquando le mani, aprì la porta un tizio che mi guardò bene, anche negli occhi e richiuse.
Poco dopo, entrò Berlinguer… Rimasi attonito, ma appena un po’… Mi ripresi subito per dirgli: «Compagno Berlinguer… posso salutarti? Ho le mani pulite.» Lui sorrise come sempre: «Certo» – ed allungò la sua mano. All’uscita i miei compagni si affrettarono di informarmi che c’era Berlinguer… «Già salutato» – risposi.
Questo fu il mio unico incontro ravvicinato con Enrico Berlinguer, un sorriso ed una stretta di mano in una toilette di Vicenza. Nell’occasione dei trent’anni della sua scomparsa (Padova, 11 giugno 1984) non mancheranno gli scritti di tanti autori, ognuno con il suo Berlinguer. Io mi tengo anche il mio piccolo ricordo.