Il paese è alla deriva. La politica al marasma. Il governo è nudo. Il Pd è in coma – o meglio resuscita il 20 di febbraio (tra 10 giorni!), con una direzione decisiva per le sorti di tutti noi. Ma ci sono delle vie d’uscita? Ci sono energie residue o mal utilizzate da chiamare ancora a raccolta? Come ci attrezziamo? Sentite cosa pensa una nostra vecchia conoscenza.
Massimo Cacciari dà la sua pressoché quotidiana intervista. Il suo ragionamento è semplice. Renzi non s’intrighi con questa situazione. E’ compito del governo “definire al più presto un programma decente per affrontare l’emergenza occupazionale e favorire la ripresa industriale” (una monata!). Ma Renzi non continui a dar segnali sul suo possibile coinvolgimento diretto. Anzi:
«Se ci giochiamo anche Renzi, non resta più niente. (…) Cerchiamo di salvaguardare quel piccolo patrimonio che il sindaco di Firenze senza dubbio rappresenta: è giovane, è un animale politico, ha dimostrato indubbie qualità. (…) Lo vedo un po’ bulimico, ma non c’è dubbio che sia virtuoso. Ecco, si dia una regolata, metta un po’ d’ordine in questa sua virtù».
(la Repubblica, 10 febbraio 2014, p.10)
Se ho ben capito, è come se in questa situazione ci possano essere due mondi, due sfere separate. Il governo Letta che trascina (ma bene, mi raccomando!) la situazione attuale, Renzi che prepara tutto il cambiamento possibile, ma questo comincia solo tra diciotto mesi. Dietro parole di questo tipo vedo solo la coazione a parlare. Poveri noi.
Il “nostro” veneziano ha fatto qualche riflessione un po’ più estesa su Matteo Renzi. Magari lo pagano anche per tanto sforzo.
Chi l’ha detto?
Il mio obiettivo non è far cadere il governo, ma fare in modo che lavori (9 dicembre). Letta mangerà tanti panettoni (18 dicembre). Il Presidente del Consiglio per il 2014 di chiama e si chiamerà Letta (22 dicembre). Mi dicono: fai finta di candidarti a sindaco di Firenze e invece vuoi fare le scarpe a Letta. Ma non è così (7 gennaio). Sì, certo, il governo proseguirà per tutto il 2014 (12 gennaio). Le critiche non sono per fare le scarpe ma per dare una mano (16 gennaio). E’ ingeneroso sentirsi dire per mesi che l’obiettivo è fare le scarpe all’esecutivo (20 gennaio). Chi non mi ha mai creduto oggi deve prendere atto della realtà: nessuno trama contro Enrico Letta (21 gennaio). C’è Letta, rimanga Letta (21 gennaio). Grazie, Enrico (13 febbraio).
pagina99: piede libero di Alessandro Robecchi, 14 febbraio 2014
Ieri in direzione Pd (anticipata di una settimana!), Matteo Renzi ha dato il benservito al governo Letta che oggi si dimette. E così si alimenta la sindrome principale di Massimo Cacciari, quella dell’ “io l’avevo detto”.