In questa giornata di festa, che assume ogni anno che passa un significato sempre più forte in un paese sempre più in difficoltà, abbiamo le dichiarazioni del premier Mario Monti fatte durante le cerimonie. Il testo base lo possiamo leggere dal sito del Governo. Qui ne commento solo una frazione.
“Se allora il Paese chiedeva libertà e democrazia, oggi tutti ad ogni livello dobbiamo impegnarci per mettere in atto i principi di rigore, crescita ed equità, indispensabili a raggiungere tali obiettivi.
Non esistono facili vie d’uscita, né scorciatoie per superare questa dura fase di crisi, frutto amaro del fatto che per un lungo periodo il sistema politico ha alimentato in noi italiani l’illusione di poter vivere al di sopra dei nostri mezzi. Il rigore che oggi la situazione ci impone porterà invece gradualmente ad una crescita sostenibile e al lavoro, indispensabile per dare speranza ai giovani.”
Dunque, il “sistema politico” (?) ci ha illuso, tutti, lui compreso (“noi italiani”). Il rigore porterà “invece gradualmente ad una crescita sostenibile”. Nessuna facile via d’uscita, né scorciatoia, ma la strada è certa, quella del rigore (che poco prima era un principio, adesso è una via).
Che confusione da un professore! Precisiamo: libertà, democrazia ed equità (che è un’applicazione dell’eguaglianza) sono princìpi, non a caso la Costituzione Italiana li mette all’inizio, nei primi tre articoli dei dodici dei “Princìpi fondamentali”. Invece, il rigore è una via, come la crescita, se non è proprio solo un obiettivo.
I princìpi non si perseguono, come gli obiettivi, si applicano. E soprattutto, proprio il 25 aprile, non si confondono. Professore, torni a scuola, scuole pubbliche, è meglio.
«Tutte le riforme strutturali che stiamo adottando, tutte le misure per sanare il deficit di bilancio, non producono di per sé crescita: sono, semmai, deflazionistiche. Perché se un paese diventa (grazie ad esse) produttivo e competitivo, e manca però la domanda dei suoi prodotti, la crescita non si materializzerà.» «L’investimento pubblico non è necessariamente peggiore del consumo privato, per l’economia europea, anche se l’attuale quadro politico vede le cose in questo modo.»
Chi l’ha detto? Ma sempre lui, Mario Monti, giovedì scorso a Bruxelles. Lo riporta Barbara Spinelli su la Repubblica del 3 maggio. E’ un po’ gesuitico sul “quadro politico attuale”? Sembra quasi che lui sia lì per caso? Ma che sofistico!
“Francamente, Mario Monti che attacca John Maynard Keynes è come Paperoga che critica Einstein.” Alessandro Robecchi
Nessuna confusione. E’ un testo base, adattabile a tutte le occasioni. Lo spread è stato tirato fuori all’ultimo momento, sostituito con “sistema politico”, ma erroneamente è stato cancellato anche il riferimento alla Grecia.