Le centrali nucleari di quarta generazione, che gli scienziati promettono però di concepire non prima di 20 o 30 anni, rappresenteranno un’evoluzione sostanziale degli attuali impianti di terza generazione innanzitutto per l’efficienza nello sfruttamento del combustibile nucleare. Potranno utilizzare gran parte delle attuali scorie come ulteriore combustibile, che verrebbe così riciclato automaticamente. Il funzionamento sarà più critico e impegnativo da governare, ma nel frattempo i sistemi di sicurezza e di controllo avranno fatto – promette la scienza – passi avanti ancora più rapidi.
Questo testo compare a p.17 di un importante quotidiano nazionale del 22 aprile 2011. Il titolo del trafiletto, inserito dentro un’intera pagina dedicata al tema energetico e nucleare, è “Quarta generazione”, definita “La parola chiave”.
Il grassetto è mio ed evidenzia tutti i verbi. Solo due sono al presente, anzi uno: promettere.