La Città Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

Diario elettorale: Sabato 6 giugno 2015 (+6/-8)

6 giugno 2015
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,
ti avevo promesso l’analisi del voto del primo turno a Portogruaro, ma mi sono accorto che non c’è molto tempo per riflettere su queste cose. Anzi è proprio come in corsa, più si pensa e meno si pedala. E serve proprio pedalare. Anche perché questo ballottaggio probabilmente sarà tutt’altro che una garetta ricreativa, quella per mettere in mostra il vincitore del Giro, ma proprio la seconda parte fondamentale dell’intera stagione. Diciamo che è come fare al Tour, subito dopo il Giro, L’Alpe d’Huez e il Tourmalet insieme, e sempre con Jean Robic attaccano ai marroni. Ne so qualcosa.

Ormai siamo prossimi ai cosiddetti apparentamenti, vale a dire a quella fase tra i primo e secondo turno in cui alcuni personaggi della politica locale che si erano divisi per ragioni apparentemente politiche o addirittura di principio si rimangeranno tutti i loro propositi pur di sedersi in maggioranza, cioè dieci contro sei, ma attorno ad un tavolo ben più importante.

Questi signori sono divisi su tutto. A livello nazionale l’Ncd di Paolo Scarpa è al governo col Pd, ma qui da noi l’ha appoggiato Daniele Stival che adesso in Regione è con Tosi, ma anche Fratelli d’Italia che non sopporta la leadership della Lega di Salvini, che li chiamava Fardelli d’Italia.

Per non dire del livello locale, dove Gastone Mascarin era uscito da un gruppo appena abbozzato perché non ci stava a fare liste con fuoriusciti dal Pd, ma Antonio Matera l’aveva salutato olimpicamente: «Ci dispiace per Mascarin, ma noi andiamo avanti con determinazione per portare avanti un progetto politico nuovo, senza divisioni novecentesche tra destra e sinistra». Adesso forse si ritroveranno tutti insieme appassionatamente, Mascarin e Matera, Barro e Morsanuto. Che squadrone! E tutti insieme saranno guidati dalla Lega della Maria Teresa Senatore, cioè di Luca Zaia, cioè di Matteo Salvini.

E Luigi Toffolo, cioè Graziano Padovese? Scommettiamo che quest’ultimo, già socialista, poi fiero della sua indipendenza civica (“siamo l’unica lista civica di Portogruaro”, sparava qualche settimana fa il neo-politico Toffolo in sala del Caminetto), anzi della sua distanza dai partiti, si apparenterà con Lega Nord, Ncd, Forza Italia, Fratelli d’Italia, tosiani (non so neanche come si chiamano), superatori del Novecento e chissà quant’altri?

Domani, domenica 7 giugno questi giochetti saranno finiti. A presto dunque, caro diario.

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Diario elettorale: Mercoledì 3 giugno 2015 (+3/-11)

3 giugno 2015
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,
lo so che sono un po’ in ritardo con le considerazioni sulle elezioni, ma i dati definitivi delle regionali sono disponibili solo da ieri, martedì 2 mattina, e quelli delle municipali non sono ancora completi, così non ce l’ho fatta a sintetizzare tutto. O meglio, ho chiaro cos’è successo sia in Veneto che a Portogruaro, ma ho preferito dormirci un po’ sopra. Tanto qui non servono tanti commenti, ma soprattutto buoni auspici.

E per questi abbiamo ancora un po’ di tempo. A domani.

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Grazie ai nostri elettori!

2 giugno 2015
Pubblicato da La Città Futura

Alle elezioni municipali del 31 maggio la Lista Rosso Verde La Città Futura ha raccolto 417 voti, il 3,5%. E’ un dato in flessione sul 2010 (570 voti e 4,2%), ma del tutto comprensibile con la diminuzione dei votanti e la grande concorrenza di liste.

Il candidato sindaco della coalizione Marco Terenzi andrà al ballottaggio del 14 giugno ed in caso di vittoria noi abbiamo la possibilità di confermare la nostra presenza in Consiglio comunale.

Ringraziamo i nostri elettori per il voto e tutti i nostri sostenitori per l’aiuto dato alla lista. Siamo senza sede e senza particolari mezzi finanziari, ma sappiamo di non esser soli.

Seguiteci sul nostro sito e su Facebook. Abbiamo ancora tanto da fare, insieme.

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Le tappe della corsa della Bicicletta

Pubblicato da La Città Futura

Domenica 14 giugno 2015, ore 7.00-23.00
Votazioni per il ballottaggio tra i primi due candidati sindaco di Portogruaro.

Domenica 31 maggio 2015, ore 7.00-23.00
Votazioni per il Consiglio Comunale di Portogruaro ed il Consiglio Regionale del Veneto.

Domenica 24 maggio, ore 13.00
Visita all’orto botanico e picnic autogestito: Portogruaro, Parco della Pace.

Sabato 16 maggio 2015, ore 18.00
Concerto rock: Portogruaro, Piazzetta S. Andrea, di fronte alla Casa del Mutilato.

Venerdì 15 maggio 2015, ore 19.00
Cena di autofinanziamento: a Teglio Veneto, in via Lugugnana 13.

Domenica 10 maggio 2015, dalle 10.00
Biciclettata: da Piazza della Repubblica (con bici alla mano) a Giussago e Lugugnana e ritorno.

Venerdì 1 maggio 2015
Festa dei lavoratori: presidio in piazza della Repubblica e al Centro commerciale.

Venerdì 24 aprile 2015
Flash mob di coalizione in piazzetta Pescheria per presentare le liste della coalizione di Marco Terenzi.

Mercoledì 15 aprile 2015
La lista rossoverde presenta sul sito la lista dei candidati su cui comincia a raccogliere le firme per candidarsi alle elezioni.

Giovedì 9 aprile 2015
Il gruppo rossoverde annuncia con un comunicato l’appoggio al candidato Terenzi e Patrizia Daneluzzo ribadisce la posizione all’incontro serale di presentazione della coalizione al Teatro Russolo.

Mercoledì 25 marzo 2015
Sul sito vengono pubblicati i cinque progetti definiti.

Domeniche 15 e 22 marzo 2015
Due incontri aperti ai cittadini in Sala del Caminetto per discutere su cinque progetti: scuola, lavoro utile, laicità, ambiente, partecipazione.

Giovedì 19 febbraio 2015
I rossoverdi annunciano il primo incontro con Marco Terenzi candidato sindaco del Pd e l’avvio dellla discussione sul programma.

Domenica 16 novembre 2014
Assemblea in Sala del Caminetto per rinnovare le ragioni della presenza della lista civica rossoverde (#un’altra idea per Portogruaro).

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Diario elettorale: Lunedì 1 giugno 2015 (+1/-13)

1 giugno 2015
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,
abbiamo dunque archiviato il Giro e virato il primo turno delle elezioni portogruaresi. Direi senza grandi sorprese al Giro, mentre per le elezioni dobbiamo aspettare ancora qualche ora.

Al Giro si sapeva infatti che – salvo particolari eventi tipo cadute – Alberto Contador avrebbe fondato la sua vittoria sulla cronometro. Ma poi è stato bravo ad approfittare di un infarto d’umore di Fabio Aru per mettere la giusta distanza. Sono state decisive tre tappe, le 14, 16 e 18). La cronoscalata Treviso-Valdobbiadene (14), quando lo spagnolo è arrivato terzo ma a soli 14″ dal primo, il bielorusso Vasil’ Kiryenka, e si è ripreso la maglia rosa persa il giorno prima a causa di una caduta. Qui ha dato 2’47” ad Aru, un un tempo che risulterà decisivo. Dopo un interlocutoria tappa 15, la Marostica-Madonna di Campiglio, con tre gran premi della montagna, ma dove si è difeso bene, guadagnando anzi altri 7″sul sardo, c’è stata la 16, la Pinzolo-Aprica, con cinque gran premi, dove è arrivato ancora terzo a 38″, ma dove ha guadagnato altri 2’17” su Aru, che ha perso anche il secondo posto, finendo a 4’52” dal leader. E infine la tappa 18, la Melide (CH)-Verbania, con un solo gran premio, ma dove ha guadagnato ancora 1’13” su Aru, finito così in classifica a ben 6’05”.

Ti ho già scritto, caro diario, come il nostro grande sardo abbia poi recuperato il 2° posto sul podio con grandi prestazioni su due tappe, la 19 e la 20, riportandosi in classifica secondo a 2’02”. Ma ormai la corsa era finita, mancava solo la 21, la tappa Torino-Milano.

Non ti ho ricostruito tutto per pedanteria, ma per trarne una considerazione, anzi due, e semplici. La prima è che si può ancora vincere un Giro senza vincere una tappa (ti ricordi Franco Balmamion? nel 1962 e 63 ne vinse due così). La seconda è che per vincere la corsa a tappe non bisogna arrivare sempre davanti ai propri avversari, qualche volta si arriva prima, qualche volta dopo. L’importante è arrivare davanti e trarne vantaggio quando è possibile farlo, senza scrupoli o presunte permanenti superiorità.

Lo stesso vale anche in politica, caro diario, quindi anche per le elezioni. Ma qui la corsa finisce tra dodici giorni e abbiamo il tempo di tornarci sopra, prima di tutto cercando di capire cos’è successo al primo turno.

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Diario elettorale: Sabato 30 maggio 2015 (-1)

30 maggio 2015
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,
oggi, giorno di pausa e silenzio elettorale, è successo qualcosa di molto bello al Giro che pareva già finito. Guarda qua.

E’ successo proprio quello di cui abbiamo bisogno tutti, uomini e ciclisti, vivi e morti. E’ successo che Fabio Aru, che ha il cuore grande come l’isola in cui è nato, la Sardegna, ha dato il massimo creando non pochi problemi al grande Alberto Contador. La maglia rosa è infatti arrivata a Sestriere a 2’25” e ora rimane sì piuttosto tranquilla, ma con Aru secondo in classifica a soli 2’02”.

Senza dubbio Contador ad un certo punto, non avendo le gambe, ha usato la testa e ha concluso la tappa salvando la classifica con palese soddisfazione manifestata sul traguardo.

Anch’io confesso la mia quasi completa soddisfazione, in sintonia col pubblico sia del Colle della Finestre (2.178 metri, la mia cima) che al Sestriere. Per essere completa avrei dovuto vedere passar per primo Fabio sia sul primo che sul secondo traguardo della montagna, che avrebbe significato un’impresa di altri tempi, tipo i miei.

Ma che abbiamo vinto entrambi, il cuore di Aru la tappa e la testa di Contador il Giro, domani permettendo, non è da deprecare. Il nostro sardo ne saprà far tesoro per le prossime corse.

Cuore e testa, caro diario, servono anche nelle elezioni, ma queste sono un mistero gaudioso a risultato ritardato, chi ne ha messi di più lo si saprà solo il giorno dopo. Ma ormai ci siamo. A presto.

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Diario elettorale: Venerdì 29 maggio 2015 (-2)

29 maggio 2015
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,
l’impresa odierna di Fabio Aru, ancorché non storica, è molto bella e anche interessante dal punto di vista sia umano che elettorale. La soddisfazione di staccare la maglia rosa Contador ed il secondo in classifica, nonché suo compagno di squadra, Landa, di riprendersi così il 2° posto, anche se non sarà migliorabile, salvo incidenti da non augurare a nessuno, è notevole. E il giovane sardo saprà far tesoro anche di questo.

E io credo che alle elezioni portogruaresi capiterà la stessa cosa. All’ultimo minuto, per qualche ragione meno chiara che nel ciclismo, qualcuno arriverà secondo anziché terzo e potrà probabilmente fare il ballottaggio.

Qui però non sappiamo ancora chi arriverà primo, chi secondo e chi terzo. Ma come al Giro, ormai manca poco. A presto dunque.

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Diario elettorale: Giovedì 28 maggio 2015 (-3)

28 maggio 2015
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,
ormai siamo alla fine della corsa e al Giro come alle elezioni portogruaresi si è visto chi ha più gambe e più testa. Però, mentre al Giro non dovrebbero esserci sorprese, salvo gli impoderabili possibili con la bicicletta, alle elezioni comunali è assai probabile che ci sia una gara supplementare.

Al Giro, infatti, Alberto Contador nella cronoscalata di Montebelluna e nella tappa del Mortitolo ha dimostrato tutta la sua matura classe. Persi presto per strada personaggi come Rigoberto Uran, secondo negli ultimi due giri, e Richie Porte, un pallone gonfiato dagli interessi televisivi (Sky), alla vigilia di queste tappe fondamentali pareva rimanere in corsa solo il nostro Fabio Aru, ma oggi tutto è più chiaro. In realtà, solo un buon Mikel Landa ha detto qualcosa di diverso, ora è secondo a 4’02”, invece Aru è a 4’52” e può solo difendere il terzo posto, cioè il podio. Ma anche le sconfitte, anzi soprattutto quelle, servono per crescere. Invece e purtroppo, caro diario, non si è vista nessuna impresa solitaria, anche i tempi di Marco Pantani sono ormai lontani, figurarsi i miei.

Al Giro dunque è stato detto quasi tutto, alle elezioni invece si dà per scontato che ci sarà un’altra corsa, il ballottaggio. Ma tra chi? Non è una cosa certa come poteva esserlo in passato. Ma ormai mancano pochi giorni, far pronostici non serve a niente. Direi di aspettare gli ultimi passaggi.

Intanto ti descrivo un quadretto pubblico. E’ la patetica raccolta di posizioni fatta da La Nuova Venezia che ha rivolto ai candidati sindaco solo e sempre cinque domande uguali su: perché è candidato, rapporti con la Città metropolitana, economia e lavoro, unione/fusione dei comuni, ospedale. Tutti hanno dato risposte puntuali, come se il progetto generale fosse già pronto e si trattasse di dare una sistematina, una limatina, allo stesso manufatto. Naturalmente ci sono state pieghe diverse, c’è chi ha più a cuore la salute ed il lavoro, chi più il lavoro ed il turismo, chi più il turismo ed il commercio. Quest’ultimi si sono manifestati con precisione verso l’abolizione della ZTL, un elemento sui cui svaporano tutte le idee strategiche (se ne hanno) o sui cui si esercita una specie di rituale taumaturgico.

Un’inciso, caro diario, una parte che si dovrebbe sviluppare meglio. Nessuno degli intervistati dalla Nuova ha esposto una strategia alternativa, cioè un disegno diverso per il lungo periodo. Per averne traccia si deve andare al sito che ci ospita, dove i Rossoverdi della Bicicletta lanciarono #unaltraidea per Portogruaro per arrivare a cinque progetti di città: laica e dei diritti, solare, della scuola, del lavoro utile, partecipata. Sono progetti che non riguardano solo l’amministrazione ed i collegamenti con altri livelli e competenze tecniche, ma che si fondano sulla tolleranza di idee diverse e sulla cooperazione, ma soprattutto sulla partecipazione attiva dei cittadini. (Qui serve proprio la vecchia sottolineatura.) Questi progetti sono stati recepiti solo in parte dal programma della coalizione che vuole Marco Terenzi sindaco, così piena di tante – forse troppe – parole.

Tornando all’inchiesta a puntate della Nuova, non si è letto né coraggio né fantasia né spirito, salvo oggi, grazie ad un chiaro refuso. A pagina 35 erano affiancate le risposte dei due candidati più rappresentativi, senza mancare di rispetto a nessuno, a sinistra Marco Terenzi e a destra Paolo Scarpa Bonazza Buora, che però non vuole essere chiamato col suo nome intero, credo d’intuire perché. Accanto alle foto dei due  leader c’è anche “la scheda”, una raccolta sintetica di dati e di curiosità. Solo che la prima parte è corretta, mentre la seconda è invertita tra i due. Io me ne sono accorto non tanto dal reddito dichiarato, invertito con 150mila euro a Terenzi e 92mila a Scarpa, o sull’auto (Jeep al primo e Fiat Croma al secondo), ma sulle letture, invertite con “Le memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar a Terenzi e “Impresa responsabile” di Stefano Zamagni a Scarpa. Poverini, non li invidio comunque. Terenzi probabilmente legge solo per lavorare meglio, cioè studia sempre, mentre Scarpa probabilmente rilegge da anni sempre lo stesso libro per dimenticare un mondo in cui è stato tanto potente, ma che capisce essere ormai alla fine. In fondo è un doping accessibile ed economico.

Per la verità e per finire, caro diario, questa lunga pagina, per un momento ho pensato che r.p. (poverino anche lui, che mestiere, quando non descrive incidenti è costretto a fare sempre le stesse ottuse domande) avesse invertito anche l’ultima risposta, quella sull’ospedale. Infatti Scarpa inizia così: “L’ospedale di Portogruaro non si tocca. Semmai si potenzia.” Mentre Terenzi finisce così: “Se poi la Regione insistesse sull’ospedale unico è razionale e logico pensare alla sua collocazione a ridosso del confine con la Regione Friuli.” E qui devo fare un appello ai miei amici rossoverdi: ma non avete ancora convinto Terenzi che l’ospedale unico non ha senso? Ma forse è un’astuzia verbale del capo del centro-sinistra. E’ una delle maniere più eleganti per far sapere che è convinto che la Moretti non ce la farà a battere Zaja o un classico lapsus freudiano, il che non cambia la sostanza ma solo il ruolo dell’inconscio, già fatale per Scarpa.

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Diario elettorale: Mercoledì 20 maggio 2015 (-11)

20 maggio 2015
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,
al Giro è finalmente successo qualcosa d’interessante, seppur strano (come al solito le situazioni si possono leggere in almeno due modi). Ieri infatti, nel finale della tappa che portava a Forlì, vinta dal sandonatese Nicola Boem, l’australiano Richie Porte, nativo della Tasmania (un’isola ed uno stato australiano), leader del team Sky, è stato aiutato dal suo amico e connazionale Simon Clarke dell’Orica GreenEdge, che gli ha passato la ruota della sua bici perché lui aveva bucato. E gli ha anche dato una spinta per ripartire. Così oltre a perdere 47″, la giuria gli ha dato altri due minuti di penalizzazione che potrebbero essergli fatali nella graduatoria finale.

Sulla stampa sportiva la cosa è stata assai commentata, sia in termini di regolamento che in termini di etica sportiva. Chi sottolinea il fair play, chi lo strano isolamento di Porte. Com’è possibile che il capitano di un squadra non abbia nelle vicinanze né un gregario né l’ammiraglia? I maligni parlano di rapporti freddi tra capitano e resto della squadra, col primo piuttosto maniaco ossessivo ma coccolato dai dirigenti che lo mettono, ma solo lui, sull’elicottero per fargli risparmiare la trasferta più lunga, e altro ancora. Insomma, bisogna star attenti, quando c’è un evento che sembra semplice e lineare, come una foratura e l’aiuto generoso di un amico, che la cosa più esser assai più complessa.

Uno dei miei maestri, Edgar Morin, mi ha insegnato che la realtà è sempre complessa e che i momenti di crisi “aggravano le incertezze e favoriscono gli interrogativi” (Come vivere in tempi di crisi?, BookTime, Milano 2011, pp. 5-26), e ancora:

Per capire quel che succede e sta per succedere a questo mondo, occorre avere una certa sensibilità per l’ambiguità. Che cos’è l’ambiguità? L’ambiguità si traduce nel fatto che una realtà, una persona e una società, si presentano sotto l’aspetto di due verità diverse e opposte, o comunque si manifestano con due facce, di cui non si sa quale sia quella vera. (…) La seconda cosa necessaria da comprendere è l’ambivalenza. Quando una situazione presenta due ordini di valori diversi e a volte addirittura contrari, questa situazione è ambivalente. (…) Si può discutere a lungo sui fatti e misfatti della globalizzazione, ma io credo che la miseria sia il dato dominante. Ciò che è importante, tuttavia, è la sua profonda ambivalenza (…). La globalizzazione è tutto quel che di meglio e di peggio vi è nello stato di cose. (…) La sfida della globalità è una sfida della complessità. (…) Il più grande apporto di conoscenza del XX secolo è stata la conoscenza dei limiti della nostra conoscenza. L’incertezza è il nostro terreno (…). L’incertezza cognitiva e l’incertezza storica. (…)

Per quel che ci riguarda, la probabilità è che noi stiamo andando verso l’abisso. (…) Siamo forse giunti a una tappa, che sia preludio a una metamorfosi da cui potrà nascere una società-mondo di nuovo tipo? (…) Ma perché no? Nella storia vediamo che grandi eventi, cominciano in tono minore: in Galilea il cristianesimo è il credo di una dozzina d’apostoli, prima di diventare una religione universale. Un profeta cacciato dalla Mecca si rifugia a Medina e diventa il fondatore di una religione. (…) Il presente, il reale, non è ciò che appare stabile. Essere realisti: che utopia! Bisogna essere aperti alle minuzie, all’inatteso. (…) La presa di coscienza del rischio può stimolare le difese; bisogna scommettere. (…) L’incertezza è stimolante perché induce a scommettere e a elaborare una strategia. Non bisogna certo andare avanti in modo passionale irriflessivo, ma agire sì. Una scommessa, un piano strategico, e avanti!

E non pensare, caro diario, che abbia divagato tanto. Dopo qualche giorno di pedalate a vuoto, cioè di vacanza, ho solo ripreso a usare la testa. Adesso siamo pronti per l’ultima parte della corsa.

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Non solo NoTav

11 maggio 2015
Pubblicato da Ermes Drigo

In questi giorni di piena campagna elettorale, come da sempre viene chiamato il periodo che ci accompagna alle elezioni a Portogruaro, dove a fine maggio ci saranno le votazioni per il rinnovo del consiglio comunale, si è tentato di avviare su Facebook una discussione sulla Tav fra il Comitato NoTav e la Lista Rossoverde, quest’ultima presente nella maggioranza dell’attuale amministrazione di Portogruaro e oggi nella coalizione che ha come candidato Marco Terenzi.

Premesso che non ritengo, personalmente, questo il periodo più adatto per confrontarsi su temi strategici come la Tav e dunque sull’organizzazione dei trasporti che attraversano la nostra zona, sulla inutilità, dannosità e spreco di soldi che quest’opera rappresenta, in quanto la discussione risente del clima elettorale, il cui scopo principale è ottenere in tutti i modi il consenso, e che non ritengo Facebook il luogo più adatto per affrontare la complessità di questo problema, voglio comunque partecipare da fuori (infatti non sono, per volontà, partecipe a Facebook) alla discussione in corso non tanto sui contenuti ma sulle caratteristiche, sulle forme, dei due protagonisti che rendono complicata già in partenza la discussione, il Comitato NoTav e la Lista Rossoverde.

Il Comitato NoTav si è costituito intorno ad un unico, pericoloso ed importante problema, la linea ferroviaria ad alta velocità, e ha come obiettivo impedirne la sua attuazione. Il comitato svolge e ha svolto un ruolo importante di contrasto, diffusione, di attenzione e coinvolgimento intorno alla Tav per appunto bloccare la sua costruzione. Una volta ottenuto il risultato, il comitato cesserà di esistere o si occuperà, se vorrà, di qualcos’altro.

La Lista Rossoverde La Città Futura è un partito, anche se solo locale, presente in consiglio comunale dal 2004 e formato da cittadini che hanno scelto di fare politica dentro le istituzioni, cercando di entrare nella famosa stanza dei bottoni e di far attuare il proprio programma amministrativo. La Lista Rossoverde – che ricordo è nata dalla trasformazione dell’allora comitato No Mirant, la dimenticata centrale a turbo gas che qualcuno voleva costruire sul nostro territorio e che ovviamente non solo la lista rossoverde, a cui io appartengo, ma anche tanti altri hanno bloccato con successo – si è sempre posta l’obiettivo di progettare ed attuare la città futura possibilmente all’interno di una maggioranza pur avendo sempre pochi consiglieri, quindi con più o meno efficacia, decidendo di volta in volta e votando su tutti gli aspetti che interessano il territorio di Portogruaro e fra questi anche la Tav, ma non solo.

La Lista Rossoverde ha dunque operato sempre non solo per impedire la costruzione della Tav, ma anche per incentivare e sviluppare il traffico delle persone e soprattutto delle merci su ferrovia, considerato che il transito dei tir nella nostra autostrada da più di 40 anni ci soffoca creando una pessima e pericolosa qualità dell’aria.

Mentre dunque un comitato lavora e si batte per impedire in questo caso la Tav, una lista comunale lavora non solo per un no, come in questo caso, ma anche per un si; un si per lo sviluppo del trasporto ferroviario esistente incrementando e dunque saturando le attuali potenzialità e prevedendo in seguito la sua duplicazione. Un si per il famoso progetto del raddoppio dei binari che con forza abbiamo richiesto, ottenuto e inserito nel nuovo PAT (ex Piano Regolatore Generale), sperando qualora qualcuno voglia utilizzare questo progetto per attuare la Tav, cioè un treno ad alta velocità, di ritrovarci assieme, il comitato e la lista, per impedire che questa ultima nefasta ipotesi si attui non tanto per una vittoria elettorale, comunque importante, ma soprattutto per vivere tutti meglio.

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