Decrescita a Venezia 2012. Appunti

Mercoledì 19 09 2012 teatro Malibran
Relatori Latouche, Hodge, Bennholdt, Hopkins.
Bello il teatro ed è un piacere esserci, guardare ed ascoltare.

– Latouche e il concetto di decrescita.
Latouche si presenta come obiettore di crescita.
Il programma della decrescita è definito dalle 8 R che qui riporto:
1 Rivalutare, 2 Ricontestualizzare, 3 Ristrutturare, 4 Rilocalizzare, 5 Ridistribuire,
6 Ridurre, 7 Riutilizzare, 8 Riciclare
Latouche si è soffermato sull’attuale crisi economica che per essere superata bisogna RILOCALIZZARE le fonti di produzione, RICONVERTIRE sopratutto il settore energia ed agricoltura e RIDURRE la produzione di merci, i consumi, le ore di lavoro per lavorare meno e vivere bene (Buen vivir).

– Hodge e il concetto della deglobalizzazione.
Riportare, sviluppare e mantenere le attività locali.
Oggi le imprese sono globalizzate perchè è più facile fare profitto a scapito delle attività locali esistenti che chiudono.
Ci sono paesi come il Kenia che esportano ed importano lo stesso prodotto; il burro. Il burro che il Kenia importa dall’Olanda costa metà di quello prodotto dallo stesso Kenia perchè le multinazionali olandesi sono sovenzionate con soldi pubblici.
In India arrivano gli ipermercati globalizzati, 50 milioni di negozianti indiani dicono “no”. L’ingresso dei grandi colossi della distribuzione, come WalMart, Tesco e Carrefour, è visto come una minaccia al piccolo commercio che impiega milioni di famiglie in India.

– Bennholdt e il concetto di sussistenza.
Il mercato non si autoregola.
Bisogna decolonizzare le teste e i cuori per concepire la sussistenza (avere quello che serve).
La sussistenza non è sottosviluppo ma crescere nella natura per poi sparire.

– Hopkins e il concetto della transizione.
La transizione nata come capacità di guidare il passaggio di una città verso un periodo di crisi energetica e di cambiamenti climatici è diventato un concetto generale che tocca tutti gli aspetti del vivere. La transizione si diffonde velocemente, spesso esiste ma non è visibile, è creativa ed è una economia (cibo, energia, trasporti ecc.). Esiste un transition network. org
Hopkins ha collegato il concetto di transizione con il concetto di resilienza che riporto:
Resilienza è la capacità di un materiale di assorbire energia quando viene deformato elasticamente e rilasciare energia al momento dello scarico, in psicologia connota proprio la capacità delle persone di far fronte agli eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà.

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