La Città Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

La nostra città futura

1 gennaio 2016
Pubblicato da La Città Futura

Torniamo dopo quasi sei mesi di oscuramento e con il recupero parziale dell’archivio e della funzionalità di questo sito nato nel 2009.

Sono passati sei mesi per molti versi importanti per la comunità di Portogruaro. Dopo oltre vent’anni di amministrazioni di centrosinistra e dentro una crisi economica, sociale, morale, lunga più della seconda guerra mondiale, per la convergenza di molteplici fattori siamo usciti dalle elezioni di metà 2015 con una maggioranza che ha già ribadito con abbondanza i soliti schemi delle destre, da quelli storici a quelli più recenti. Per questo non ci meravigliano né la mancanza di una strategia dichiarata, ovvero l’improvvisazione, né il cinismo, ben dimostrati nella gestione estiva dei profughi o nella modifica della viabilità nel centro storico, nella linea verso la città metropolitana o nell’interruzione del servizio del giudice di pace. Anzi. Pensiamo piuttosto che questo sia stato solo l’inizio, pur tanto penoso.

Ma se – viste le premesse – siamo pronti al peggio, non per questo siamo solo pessimisti, realisti sì, ma non catastrofisti e neppure solo in difesa. La maggioranza locale, come le destre nazionali, anzi come tutte le organizzazioni politiche nazionali, sono dentro un processo di metamorfosi che non si sa a cosa approderà. In particolare, nelle destre portogruaresi, la mancanza di leadeadership e di idee rafforza la necessità di agganci esterni, da ciò la pesante subordinazione della Giunta Senatore alla linea Zaia. Ma i tempi della propaganda pura e di facciata sono finiti. Per avere reali consensi da buona parte della comunità e non solo da alcuni piccoli segmenti sociali ed economici, non basterà d’ora in avanti avere l’appoggio di gruppetti consiliari che cercheranno a loro volta di far leva sulla gestione del potere amministrativo. Nessuna forza politica portogruarese potrà infatti ignorare i nodi reali, strutturali, che andranno affrontati e tagliati con azioni forti e condivise, quindi con una dialettica pubblica, che è l’opposto di quanto intravvisto in questi ultimi mesi.

Su questioni come la crisi ambientale globale, quindi anche locale, l’inquinamento atmosferico della pianura padana, quindi anche locale, il rischio idraulico locale, del tutto attuale, la caduta di alcuni servizi come quello sanitario, quello dei trasporti pubblici, sulla necessità di integrazione e solidarietà tra le parti sociali in una prospettiva di costruzione della pace e non del mantenimento dello stato di guerra che perdura ormai da un secolo, sulla fondamentale necessità di ripensare le relazioni e i comportamenti individuali dell’attuale società dei consumi, su tali questioni noi rossoverdi abbiamo detto e abbiamo ancora qualcosa da dire.

Così, all’inizio di novembre abbiamo condotto un battaglia contro il parcheggio di via Valle deliberato dalla Giunta Senatore. Una violenza al poco verde rimasto dentro il sito urbano del nostro capoluogo. Abbiamo raccolto, insieme ad altri, oltre mille firme contro questo parcheggio e manterremo viva la nostra iniziativa.

Poi abbiamo lavorato per spiegare a tutti i cittadini portogruaresi ed oltre il ruolo e l’importanza del mantenimento ed anzi del rafforzamento del Giudice di Pace. Con la votazione a maggioranza del Consiglio comunale del 28 dicembre ora sappiamo che lo abbiamo temporaneamente perso, ma non la consideriamo di certo una battaglia finita qui.

Adesso sappiamo invece che riprenderemo tutto il nostro discorso anche con l’aiuto di questo sito o di uno nuovo e con altre forme che valuteremo insieme. Sì, insieme, perché abbiamo sempre più bisogno di allargare la partecipazione e l’iniziativa. Chi ci conosce almeno un po’ sa che siamo intransigenti sui principi di uguaglianza, laicità e solidarietà, ma che pensiamo la partecipazione come passione e gioia, per uno stile di vita attuale e necessario per costruire e vivere la città futura.

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