La Città Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

Piste ciclabili tra Porto e Concordia

12 dicembre 2010
Pubblicato da La Città Futura

Pubblichiamo una mail ricevuta, firmata con l’indirizzo, e la risposta di Ivo Simonella.

Non so se la vostra rivista ha già affrontato l’argomento dei collegamenti ciclo-pedonabili tra Portogruaro e Concordia. Due città così vicine e così popolose meritano ben di più che il percorso lungo il Lemene.

Faccio notare che:
– lungo la triestina (davanti al Despar) in zona Concordia c’è la pista che si interrompe dove inizia il comune di Portogruaro  e riprende dopo qualche centinaio di metri (ma sarebbe da sistemare);
– la pista che costeggia il Lemene lungo “le busate†non si ricongiunge con l’altra pista sul Lemene (quella del ponte levatoi rosso);
Рsempre la stessa pista lungo il Lemene (delle buate) si interrompe e non prosegue verso il gruppo di case e poi verso via Veneto a Portogruaro (e dire che gli studenti in bicicletta fanno questa strada perch̩ quasi tutti gli istituti scolastici sono da quella parte di Portogruaro;
– e poi c’è la pista ciclabile che in viale Trieste dal bar Cancian porta verso Giussago. Anche qui la pista si interrompe e non si collega con via san Giacomo a Concordia.

Insomma sembra che tra questi due Comuni non esista un piano piste ciclabili. Ne sapete qualcosa?

(Fortunato Mior)
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Gentile sig. Mior,

le questioni che Lei solleva sono quasi tutte all’attenzione del Comune di Portogruaro e sono ricomprese anche negli elaborati dell’ultimo documento programmatorio che è in corso di stesura, il PAT (il nuovo piano regolatore).

Sul collegamento lungo viale Venezia non so se ha notato che è stato adeguato il tratto che passa davanti alle concessionarie, mentre entro breve sarà sistemato anche il tratto più prossimo all’incrocio con via Reghena e resta giustamente da risolvere il “buco” verso la Despar.

Stesso discorso per il lungo Lemene, compreso il pezzettino che manca sull’argine. Qui si sta lavorando ad un progetto dei due comuni denominato GiraLemene che dovrebbe essere finanziato col Piano che è seguito dal GAL.

Su via S. Giacomo la competenza è provinciale e nel loro Piano delle Opere Pubbliche da tempo è inserita la riqualificazione della strada che comprenderà anche la ciclabile.

Quello che manca oggi agli enti locali sono i soldi e il blocco di molte opere per l’ormai noto Patto di stabilità. Così il 2011 non si prospetta per nulla favorevole e in ogni caso per tutti questi interventi i tempi non saranno brevissimi.

Invece per via Veneto la cosa che lei propone non è attualmente in agenda. Vedremo, certo non sarà facile visto lo stato di fatto di alcuni tratti.

La ringrazio per le segnalazioni ed i suggerimenti.

Cordiali saluti
Ivo Simonella

PS: In effetti, noi potremmo dedicare un prossimo numero de La Città Futura alla mobilità ciclabile.

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