Luca Zaia, il nuovo ecofilosofo

In seguito alle piogge di questi giorni è tornato il tormento veneto delle alluvioni, così ieri la Nuova Venezia dedicava al tema del momento le prime due pagine e il titolo: “Troppo cemento ecco perché il Veneto annega nel fango”.

Oggi lo stesso giornale riporta le parole del governatore veneto Luca Zaia (p. 7):

    «Sono uno dei fautori della tesi del saldo zero e del modello svizzero, dove le case valgono perché non se ne possono costruire di nuove. (…) credo che entro l’estate si possa arrivare al giro di boa, con una proposta di legge concreta e che il consiglio possa discutere serenamente.»

Gli risponde Giorgio Piazza, presidente della Coldiretti regionale:

    «Abbiamo costruito troppo e spesso nemmeno bene. Ma il suolo finisce, non è un bene rinnovabile: quando cambi la destinazione d’uso di una campagna quella è persa per sempre. La filosofia del saldo zero è quella giusta, Zaia mostri di passare dalle promesse ai fatti.»

Siamo d’accordo anche noi con questa impostazione filosofica e siamo contenti di aver scoperto un nuovo teorico ambientalista, Luca Zaia di Conegliano.

Una domanda a margine. Se per la Regione per legge non si potrà cementare ex novo, si potrà farlo lo stesso in un qualsiasi comune veneto? P.es. a Portogruaro?

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