Germania-Grecia, non solo calcio

E’ un paradosso ma – mentre qui accanto Ermes scrive “Chiudiamo il calcio.” (col punto!) – c’è un partita che sta diventando un evento più che politico, epocale: i prossimi quarti di finale degli europei, Germania-Grecia (Danzica, venerdì 22, alle 20.45).

I giornali di oggi raccontano che proprio stamane la squadra tedesca andrà in visita a Westerplatte, dove cominciò la seconda guerra mondiale. Westerplatte è una penisola sul mar Baltico, nei pressi di Danzica. Le cronache raccontano che a fine agosto 1939 la corazzata tedesca Schleswig-Holstein, una nave scuola della marina tedesca, entrò nel porto di Danzica, ufficialmente per una visita di cortesia alla Polonia e ormeggiò proprio di fronte al Westerplatte. Ma alle 4.45 del 1° settembre la nave, che poco prima aveva lasciato gli ormeggi spostandosi ad est, cominciò a cannoneggiare le postazioni polacche. Era l’inizio della seconda guerra mondiale. Il seguito e come andò a finire li conosciamo.

Invece la battaglia in corso tra Germania e Grecia non è affatto finita. Direte, cosa c’entra col calcio? C’entra, c’entra… Ieri, Marco d’Eramo, in un articolo su il manifesto a commento del fatto che lo spread non dipende dall’esito delle elezioni greche ma fa quello che vuole, chiudeva così:

L’unica speranza, anch’essa assai improbabile, è che venerdì, almeno nello stadio di Danzica (ah la memoria storica!) la nazionale di calcio greca dimostri a quella tedesca che il Dio dello Spread non è onnipotente e può essere mandato nel pallone.

Oggi invece, parlando di calcio, Maurizio Crosetti su la Repubblica, prima riporta le parole dell’allenatore tedesco Ioachim Loew che sottolineava: «Tra noi e greci, la politica non c’entra nulla. (…) sarà soltanto un semplice quarto di finale.» Anche insistendo: «Dovete capirlo: è solo calcio». Poi, ricordando anche gli attacchi razzisti a Mesut Ozil, calciatore della nazionale tedesca di origine turca, il giornalista chiude l’articolo scrivendo: “Non si può parlare solo di calcio, perché non è solo calcio”.

Ecco perché non si può chiudere solo il calcio. Punto.

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